Dott. Lorenzo Corsi C- Biologo Nutrizionista
CF: CRSLNZ62H07B832N - PI: 00617750450
Alimentazione e cancro
Il
cancro
è
una
malattia
che
non
può
essere
ricondotta
ad
un
singolo
fattore
causale
ma
è
la
risultante
di
una
serie
di
agenti
di
varia
natura
che
interagendo
fra
loro
e
con
il
nostro
organismo
possono
indurre
una
serie
di
trasformazioni
che
in
certi
casi
portano
una
cellula
sana
a
sfuggire
ai
meccanismi
che
ne
controllano
la
proliferazione
ed
a
trasformarsi
in
una
tumorale.
Esistono
rari
casi
in
cui
mutazioni
genetiche
ereditarie
promuovono
la
crescita
di
un
tumore
ma
queste
mutazioni
sono
responsabili
di
meno
del
5%
dei
casi
di
cancro
a
decorso
fatale.
Lo
studio
della
distribuzione
geografica
dei
vari
tipi
di
tumore
mostra
una
notevole
differenze
fra
paesi
ed
anche
all'interno
di
una
stessa
nazione
le
statistiche
sull'incidenza
del
tumore
rivelano
notevoli
divergenze.
Gli
studi
su
emigranti
mostrano
l'essenzialità
del
contributo
ambientale
nella
genesi
di
un
tumore,
per
esempio
i
figli
di
emigrati
giapponesi
in
California
mostrano
un
tasso
di
mortalità
da
tumore
allo
stomaco
molto
più
basso
dei
giapponesi
residenti
in
Giappone
mentre
si
evidenzia
un
notevole
aumento
del
tasso
di
mortalità
per
il
cancro
alla
prostata
e
al
colon
da
renderlo
sovrapponibile
a
quello
dei
bianchi
californiani.
Nella
maggior
parte
dei
casi
i
fattori
ambientali
svolgono
un
ruolo
essenziale
e
la
stessa
Organizzazione
Mondiale
della
Sanità
indica
in
essi
la
responsabilità
del
70-90%
dei
tumori
umani.
Fra
i
fattori
ambientali,
il
fumo
di
sigaretta
e
il
tipo
di
alimentazione
sono,
nel
mondo
industrializzato,
le
principali
cause
di
eventi
neoplastici
e
negli
Stati
Uniti,
ad
essi
si
deve
ricondurre
anche
il
60%
dei
decessi
per
cancro.
Recenti
studi
epidemiologici
confermano
che
l'alimentazione
può
essere
considerata
responsabile
di
circa
un
terzo
di
tutte
le
morti
per
tumore
nei
paesi
sviluppati.
Tutti
gli
studiosi
concordano
quindi
nel
ritenere
che
un
cambiamento
dello
stile
alimentare
comporterebbe
una
notevole
riduzione
dell'incidenza
e
della
mortalità
per
questa
malattia.
Karol
Silkora,
direttore
del
programma
sul
cancro
dell'Organizzazione
mondiale
della
sanità
(OMS)
in
occasione
di
una
sua
visita
in
Italia
ha
affermato
che
il
controllo
di
fumo,
dieta
e
malattie
infettive
sono
le
armi
per
sconfiggere
il
cancro
e
che
un
uso
corretto
delle
conoscenze
che
oggi
abbiamo
già
a
disposizione
sarebbe
sufficiente
per
ridurre
l'incidenza
di
tumori
di
almeno
3
milioni.
Il
solo
cambiamento
nelle
abitudini
alimentari
potrebbero
comportare
una
riduzione del 30 per cento dei casi di neoplasie.
La
dieta
e
gli
alimenti
agiscono
come
dei
fattori
di
rischio
con
modalità
e
meccanismi
diversi.
Gli
eccessi
alimentari
comportano
l'aumento
del
peso
che
da
solo
è
responsabile
del
2%
di
tutte
le
morti
per
tumore;
il
basso
consumo
di
alimenti
di
origine
vegetale,
comportamento
che
caratterizza
l'alimentazione
delle
società
industrializzate,
determina
una
cronica
carenza
di
sostanze
ad
azione
protettiva
come
fibre,
vitamine,
antiossidanti
ed
altre
biomolecole
i
cui
effetti
anticancro
sono
solo
in
parte
noti;
l'introduzione
di
sostanze
mutagene
e
cancerogene
con
gli
alimenti,
fenomeno
legato
anche
alla
cottura
di
alcuni
cibi,
rappresenta
un
ulteriore
fattore
di
rischio.
Gli
studi
epidemiologici
mostrano
una
correlazione
positiva
tra
il
consumo
di
carne,
grassi
ed
il
basso
apporto
di
fibre
con
il
cancro
del
colon,
il
consumo
di
grassi
è
pure
associato
al
cancro
della
mammella,
dell'endometrio
(corpo
dell'utero)
e
della
prostata.
Il
rischio
del
cancro
allo
stomaco
è
associato
al
consumo
di
alimenti
affumicati,
salati,
sottaceto
e
al
contenuto
di
nitrati
degli
alimenti
e
la
riduzione
di
questo
tipo
di
tumore
sia
nei
maschi
che
nelle
femmine
è
stato
posto
in
relazione
ad
una
migliore
conservazione
dei
cibi
e
ad
un
ridotto
uso
del
sale.
Viceversa
elevati
consumi
di
frutta
e
verdura
sono
associati
con
rischi
ridotti
per
la
grande
maggioranza
dei
tipi
di
tumore.
I
dati
disponibili
nella
letteratura
scientifica
evidenziano
infatti
che
i
vegetariani
presentano
una
ridotta
incidenza
per
tutti
i
tipi
di
cancro
se
confrontati
con
la
popolazione
in
generale
e
ricerche
condotte
per
identificare
solo
gli
effetti
della
dieta
mostrano
per
i
non
vegetariani
un
rischio
notevolmente
aumentato
per
il
tumore
prostatico
e del colon retto.
Non
dobbiamo
però
dimenticare
che
l’alimentazione
può
essere
un
fattore
di
rischio
per
l’insorgenza
di
un
tumore
quando
è
causa
di
un
aumento
dei
depositi
di
grasso
corporeo.
Quest’ultimo,
se
in
eccesso,
aumenta
in
modo
convincente
il
rischio
di
tumore
al
rene,
endometrio,
mammella,
colon-retto
fegato
e
pancreas
e
probabilmente
anche
per
prostata, ovaio, stomaco e cistifellea
Per
concludere
possiamo
affermare
che
pur
non
essendo
ancora
possibile
identificare
con
assoluta
certezza
una
dieta
anticancro
i
numerosi
studi
ci
permettono
di
sostenere
che
una
alimentazione,
adeguata
ai
fabbisogni
energetici,
a
ridotto
contenuto
di
prodotti
di
origine
animale
e
ricca
di
cereali
integrali,
legumi
ortaggi
e
frutta
rappresenta
una
valida
strategia
per
ridurre
il
rischio
di
sviluppare,
oltre
al
cancro,
anche
una
serie
di
condizioni
patologiche
che
possono
essere
ricondotte ad errate scelte alimentari.
Raccomandazioni
del
WCRF
(fondo
mondiale
per
la
ricerca
sul
cancro) per la prevenzione del cancro
.
1
.
Mantenere
un
peso
stabile
e
il
più
basso
possibile
all’interno
dell’intervallo di peso salutare durante la vita.
2
.
Essere fisicamente attivi tutti i giorni
3
.
Consumare
regolarmente
e
frequentemnte
cerali
integrali,
vegetali
non
amidacei,
legumi
e
frutta
per
garantire
almeno
30
grammi
di
fibra giornaliera.
4
.
Limitare i cibi «fast food» e quelli pronti ricchi di grassi e zuccheri
5
.
Limitare
le
carni
rosse
ed
evitrare
possibilmente
i
salumi
e
le
carni
trasformate.
6
.
Limitare il consumo di bevande zuccherate
7
.
Limitare o eliminare il consumo di bevande alcoliche
8
.
Non fare uso di integratori per la prevenzione del cancro
9
.
Allattare al seno quando possibile
1
0
.
Queste
raccomandazioni,
quando
possibile,
valgono
anche
per
chi
ha
già
avuto
un
cancro.
Dopo
la
diagnosi
e
la
fase
acuta
di
trattamento,
tutte
le
persone
sono
invitate
a
seguire
le
raccomandazioni su dieta, peso corporeo e attività fisica.
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